Dietro le quinte

Dietro le quinte

Dietro le quinte

Dietro le quinte di Archì

Dietro le quinte di Archì

Dietro le quinte di Archì

Archì nasce da un’idea personale, ma si costruisce su una rete di relazioni, scambi e collaborazioni. Il progetto prende forma nel corso dei miei studi magistrali presso la Facoltà di Architettura di Cagliari, dove ho iniziato a interrogarmi sul rapporto tra intelligenza artificiale e progettazione architettonica. Mi chiamo Lorenzo Guitto, e questo sito rappresenta la mia tesi di laurea: una piattaforma che raccoglie riflessioni teoriche, sperimentazioni didattiche e vere esperienze professionali.


Ma ridurre Archì a un percorso individuale sarebbe limitante. Questa piattaforma esiste anche grazie a chi ha partecipato attivamente al suo sviluppo: docenti, colleghi, tutor, progettisti, e studenti che, con idee, scetticismi, proposte e suggerimenti, hanno contribuito a renderla più ricca e sfaccettata. Ogni sezione, ogni esperimento raccontato qui è il risultato di un processo collettivo e condiviso, che continua ad evolversi nel tempo. Archì è uno spazio aperto, costruito a più mani, con la speranza che possa continuare a crescere insieme a chi vorrà attraversarlo.

Perché il nome "Archì"?

Perché il nome "Archì"?

Perché il nome "Archì"?

Il nome Archì nasce dalla fusione tra Architettura e IA. È una parola breve, sonora, evocativa. Non solo contiene due mondi destinati sempre più a dialogare, ma evoca anche una figura quasi familiare, come un piccolo assistente digitale. Ed è proprio questa la direzione verso cui si muove la piattaforma: diventare uno spazio dinamico e interattivo, capace di facilitare l’esperienza utente grazie al supporto dell’intelligenza artificiale.


In futuro, infatti, Archì non sarà solo un nome, ma anche un avatar: un’interfaccia intelligente capace di accompagnare i visitatori nella navigazione, suggerendo contenuti, strumenti, percorsi tematici e materiali rilevanti in base ai loro interessi. Un compagno di viaggio dentro il mondo dell’architettura aumentata, pensato per rendere la consultazione più umana, accessibile e intuitiva. L’apparente leggerezza del nome è voluta: rappresenta l'idea di rendere la tecnologia vicina, giocosa e utile, non distante o fredda.

Il nome Archì nasce dalla fusione tra architettura e AI. È una parola breve, sonora, evocativa. Non solo contiene due mondi destinati sempre più a dialogare, ma evoca anche una figura quasi familiare, come un piccolo assistente digitale. Ed è proprio questa la direzione verso cui si muove la piattaforma: diventare uno spazio dinamico e interattivo, capace di facilitare l’esperienza utente grazie al supporto dell’intelligenza artificiale.


In futuro, infatti, Archì non sarà solo un nome, ma anche un avatar: un’interfaccia intelligente capace di accompagnare i visitatori nella navigazione, suggerendo contenuti, strumenti, percorsi tematici e materiali rilevanti in base ai loro interessi. Un compagno di viaggio dentro il mondo dell’architettura aumentata, pensato per rendere la consultazione più umana, accessibile e intuitiva. L’apparente leggerezza del nome è voluta: rappresenta l'idea di rendere la tecnologia vicina, giocosa e utile, non distante o fredda.

Modalità d'uso della piattaforma

Modalità d'uso della piattaforma

Modalità d'uso
della piattaforma

Archì è una piattaforma open source nata per raccogliere e organizzare contenuti legati al tema dell’intelligenza artificiale applicata all’architettura. I materiali presenti, tra testi teorici, strumenti, progetti e casi studio, sono frutto di esperienze accademiche e professionali maturate all’interno dell’Università di Cagliari, ma l’ambizione è che questa piattaforma possa diventare, nel tempo, un punto di riferimento più ampio, aperta al contributo di studenti, docenti, ricercatori e appassionati.


L’interfaccia è semplice e divisa per pagine: la pagina "teoria" raccoglie concetti chiave e strumenti; quella "didattica" presenta esperimenti universitari condotti in aula; la sezione progetti racconta esperienze reali di concorso; infine, la pagina "info" raccoglie il cuore del progetto. L’utente può consultare liberamente i contenuti, esplorare nuove piattaforme IA legate al progetto architettonico e scoprire come si costruisce un elaborato guidato da un prompt o da un algoritmo. L’obiettivo non è solo informare, ma stimolare una nuova curiosità progettuale, offrendo a chi visita Archì uno strumento per imparare, aggiornarsi e, magari, contribuire attivamente.

Archì

Archì

Archì

Risultati e scenari futuri

Risultati e scenari futuri

Risultati e scenari futuri

Questa tesi è, a tutti gli effetti, una sperimentazione, un laboratorio aperto, un territorio ibrido dove si incontrano intelligenza artificiale, web design, didattica e pratica professionale, ma con un punto fermo: l'architettura come orizzonte comune. Ogni scelta, ogni esperimento e ogni pagina di questa piattaforma nascono da una volontà precisa: indagare cosa succede quando il mondo dell’architettura incontra una nuova forma di intelligenza, e lo fa senza schemi rigidi, con curiosità, ambizione e una buona dose di coraggio.


Dentro questo progetto ci sono tutti i tratti che mi rappresentano: il desiderio di uscire dalla zona di comfort, la voglia di costruire qualcosa di nuovo, la fiducia nel confronto con strumenti non ancora del tutto esplorati. E, perché no, anche quel pizzico di sana arroganza che serve quando si decide di inventare un percorso personale, senza mappe già disegnate.


Il percorso ha generato risultati reali, tangibili ma anche momenti di incertezza e difficoltà. Alcuni passaggi hanno superato le aspettative, altri le hanno deluse. E va bene così. Perché ogni sperimentazione vive anche di squilibri e revisioni. Il prodotto finale, tuttavia, è un sito web come strumento di comunicazione, archiviazione e racconto, che unisce teoria, pratica e riflessione in un sistema aperto e dinamico.


All’inizio vedevo l’IA come uno strumento promettente, oggi invece la vedo come una certezza in divenire. Questa esperienza ha rafforzato la mia convinzione: l’intelligenza artificiale non è un trucco né un pericolo, ma una risorsa concreta, potente e in continua trasformazione. Come ogni strumenti, l'IA dà il meglio di sé quando viene usata con consapevolezza. Può diventare un gioco sterile se la si affronta con superficialità o paura, ma può rivoluzionare il nostro modo di progettare se la si guida con metodo e spirito critico.


Le potenzialità più evidenti? La generazione di modelli 3D, la costruzione di scenari virtuali, la gestione dei dati progettuali, la comprensione del contesto attraverso l’elaborazione di materiali informativi e input testuali. L’IA potrebbe diventare il naturale successore dell’architettura parametrica, con una marcia in più: la capacità di interpretare e reagire al pensiero umano.


Questa piattaforma nasce con un obiettivo ambizioso: non fermarsi a raccontare una tesi, ma diventare un punto di partenza per altri. Immagino che possa crescere, arricchirsi di nuovi contenuti teorici, ospitare corsi, workshop, progetti universitari e professionali. Il sogno è quello di trasformarla in un database open source, accessibile a studenti, docenti, ricercatori e progettisti che vogliano capire come l’IA può entrare, con misura e intelligenza, nel mondo dell’architettura.


Scegliere una piattaforma web come contenitore non è stata una scelta solo estetica, ma una decisione strategica: accessibile ovunque, sempre consultabile, potenzialmente infinita. Uno spazio digitale che può crescere insieme alla mia formazione, ma anche grazie al contributo di altri. Un luogo in cui le idee non si chiudono in un file PDF, ma restano vive, modificabili, condivisibili.


Questo è il punto di arrivo di un lungo percorso… o forse è solo un punto di partenza.

La visione si aggiorna di continuo, come i sistemi con cui ho lavorato. Oggi posso presentare questo progetto, ma domani, magari, potrò raccontare un'intera architettura nata dalla collaborazione tra mente umana e intelligenza artificiale!


Chissà :)

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